Durante la tre giorni della Star Class, la competizione internazionale di short track che la Bormio Ghiaccio ha organizzato nel week end appena trascorso, è stata presentata ufficialmente un’altra competizione di rango mondiale che l’ISU (International Skating Union) ha assegnato all’Italia e che la FISG (Federazione Italiana Sport Ghiaccio) ha voluto attribuito a Bormio: i mondiali juniores di short track previsti tra gennaio e febbraio 2020. Si tratta di un riconoscimento importantissimo che ancora una volta rende onore al lavoro svolto dalla Bormio Ghiaccio, per la quale si può davvero parlare di un “piccolo miracolo italiano”. Come ha ben ricordato Adelio Antonioli, uno degli storici fondatori della Società e tuttora in forza quale allenatore, la Bormio Ghiaccio è nata per caso da un semplice patto tra amici; come pensare che – nel giro di una trentina d’anni – si arrivasse a tanto? Inimmaginabile! Questo è l’esempio migliore per dimostrare che, attraverso la passione, la tenacia, la determinazione e tanto sacrificio, si possono raggiungere obiettivi importanti, anche senza essere una grande realtà, anche mantenendosi entro una piccola cornice quasi paesana quale è Bormio. La FISG lo ha capito bene, ed infatti il consigliere e responsabile del settore velocità Sergio Anesi lo ha sottolineato più volte: ci sarebbero state altre località più “appetibili” in termini di collegamenti e di strutture, “però è prevalsa la scelta di Bormio perché si voleva stare sul territorio, perché il nostro sport è cresciuto nelle valli e soprattutto per la particolarità dell’accoglienza che sempre viene riservata ad atleti e accompagnatori dalla piccola località alpina. L’Italia ha bisogno di guardare anche a cose belle, e Bormio è una di queste”. Una dichiarazione che testimonia il grande credito di cui la Bormio Ghiaccio gode nell’ambiente, un credito che si è saputa conquistare anno per anno, lavorando alacremente non solo per i suoi ragazzi, ma anche per il bene della località turistica. Molti locali guardano alle gare di short track con un certo distacco, quasi non li riguardasse; ebbene, è giusto ricordare che la Bormio Ghiaccio dal 1988 partecipa ininterrottamente a tutte le olimpiadi con gli atleti del suo vivaio (sinora se ne contano 37), i quali hanno contribuito a portare 6 medaglie nello short track e 1 medaglia d’oro nella lunga distanza; come non ricordare poi i mondiali del 1996 di Den Haag in Olanda: la staffetta femminile che vinse l’oro con il nuovo record del mondo era formata interamente da atlete dell’Alta Valle. Si può ancora aggiungere che la Bormio Ghiaccio ha vinto più volte il titolo di Società campione del mondo nello short track, nonostante l’enorme disparità di forze e di capitali rispetto agli avversari asiatici e nordamericani! Senza dimenticare che molti atleti trovano spazio e impiego nei vari corpi sportivi militari, uno sbocco lavorativo da non sottovalutare.
I mondiali juniores del 2020 saranno un’occasione affinché – una volta di più – il Bormiese dia il meglio di sé sia in termini atletici sia in termini partecipativi. Ecco dunque l’appello alle istituzioni locali, senza il cui sostegno sarebbe impensabile organizzare un evento di tale portata. La presenza di molti amministratori è stata un segnale importante di partecipazione e di appoggio a una manifestazione che darà lustro all’intero territorio: Raffaele Cola (presidente della Comunità Montana Alta Valtellina), Giuseppe Rainolter (vicesindaco di Bormio), Roberto Spechenhauser (assessore del comune di Bormio), Thomas Anselmi (presidente della Pro Loco Valdidentro), Enrico Maccarini (assessore del comune di Valdidentro), Francesca Fumagalli (dirigente dell’Istituto Comprensivo Alberti di Bormio).
“Qui a Bormio si è fatta la storia della FISG e del ghiaccio” ha detto il Presidente Cola.
Facciamo in modo che questa storia non si interrompa!
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