Pochi ma buoni.
Così potremmo sintetizzare la trasferta della Bormio Ghiaccio dal 26 al 28 febbraio 2016 in quel di Albertville, città della Alta Savoia Francese sede delle olimpiadi invernali del 1992 che per la prima volta nella storia vedono protagonista a pieno titolo tra gli sport olimpici anche il pattinaggio di velocità su pista corta (lo short track appunto, o meglio “lo short” come dicono i nostri ragazzi).
Alla terza prova del circuito Star Class dedicato alle categorie junior A e B e Senior partecipano solo tre atleti della squadra bormina, Sofia Marinelli (junior A ladies) ad inseguire il sogno, peraltro difficilmente raggiungibile, di una qualifica alle finali europee di Budapest accompagnata da Pietro Marinelli e Mark Chong (entrambi junior B men) che seppur già certi della qualifica colgono l’occasione della tappa Francese di Star Class per fare esperienza e confrontarsi ancora una volta con gli agguerriti avversari dell’Europa occidentale (assente in questa categoria il solo Tjerk De Boer che primo nella ranking di Star Class viene lasciato a riposo dopo un ottimo mondiale junior che lo ha visto unico europeo – tolto il magiaro Liu Shaoang di evidente origine asiatica – ad ottenere una finale).
Le gare iniziano venerdì mattina con la distanza lunga dei 1500 metri, nella ancor moderna e funzionale struttura della “Halle Olympique” che ospitò a suo tempo le gare e conserva a tutt’oggi intatto il suo fascino, così vistosa e cromaticamente appariscente (l’intero ed ingombrante stabile è bianco e blu), contraddistinta dalle diverse tonnellate di ferro della struttura portante esterna che regge l’intero palazzo.
A scendere in pista sono i ragazzi della junior B. In semifinale Pietro non riesce a contenere il ritorno del forte atleta Olandese Tom Hofker (alla disperata ricerca del terzo posto disponibile nel numeroso e temibile contingente dei Paesi Bassi) e resta escluso dalla finale A. Si rifarà poi, nella finalina, tirando il gruppo dal primo all’ultimo giro, provando, con successivi attacchi a lasciare gli avversari sul posto. Tutto bene invece per Mark che appare determinato e concentrato fin dalle prime discese in pista. Nella finale però, a farla da padrone, purtroppo, è il comportamento antisportivo dei ragazzi in tuta arancio/blu della squadra nazionale junior olandese. Brunsmann favorito della gara e già sicuro di qualifica fa da tappo (in modalità troppo evidente e spudorata per non apparire costruita a tavolino) a tutto il gruppo degli inseguitori mentre il compagno di squadra Jansen scatta sin dalla prima curva alla ricerca della fuga solitaria. Bene fa il “bormino” Mark ad attendere che il gruppo si ricompatti (con grande dispendio di energie di tutti gli atleti) per effettuare lo scatto decisivo a tre giri dal termine, superando di slancio un oramai esausto Jansen ed un Brunsmann indeciso sul da farsi. Chong è nel frattempo “scappato” e conserva nell’ultimo giro un importante vantaggio che gli consente di controllare senza patemi la gara. Prima gara e primo posto del podio per la Bormio Ghiaccio. Nel pomeriggio inizia la gara di Sofia, che si trova a combattere con le atlete della sua categoria ma anche contro le ladies senior (anche in questa occasione accorpate alle atlete più giovani). Non è la distanza dei 1500 (dominata con sorprendete facilità dalla britannica Thomson che vincerà anche la classifica overall) ad offrirle la possibilità di entrare nel gruppo di merito.
Si fa sera quando rientriamo nell’antico convento della cittadella medioevale di Conflans (vecchio nucleo storico della moderna Albertville), oggi “Centre International de Sèjour” messo a disposizione dalla organizzazione delle gare per gli atleti di varie nazioni.
Il sabato è dedicato, come al solito, agli scattisti. Tutto bene nei primi turni della categoria junior B men, con Mark e Pietro che raggiungono, entrambi, la semifinale. Pietro, in una distanza che non è proprio la sua (i 500 metri), recupera il terreno perso in partenza e dopo un sorpasso ben riuscito, raggiunge Jansen (sempre lui) quando ancora mancano due interi giri alla fine e lotta con determinazione per la seconda piazza che assicurerebbe l’accesso alla finalissima. Nonostante un paio di attacchi importanti, l’olandese si difende con tenacia e mestiere e nega a Pietro un accesso alla finale a quattro forse meritato. Mark con tranquillità supera tutte le qualifiche e si affaccia alla “finale A” convinto e determinato, ma nulla può contro la forza e la scorrevolezza dell’olandese Brunsmann che vince la distanza. Quando iniziano le eliminatorie della Junior A/Senior ladies, Sofia si fa trovare pronta e con buona reattività esce in prima posizione dalla prima curva dei suoi 500 metri. Deve lasciare il passo alla forza della atleta tedesca Rietzke, più dotata fisicamente, ma conserva con determinazione la seconda posizione fino all’ultimo giro, dove una piccola incertezza all’ingresso dell’ultima curva permette alla piccola olandese Van Zuijlen di infilarsi nello spazio strettissimo a sua disposizione togliendo a Sofia la qualifica. Sofia scatta bene in partenza e vince la sua finalina, ma nulla è più possibile per inseguire la qualifica europea. Tutti a nanna presto dopo una giornata faticosa per gli atleti che debbono affrontare i turni di qualifica dei 1000 metri.
Domenica mattina semifinali e finali dei 1000 metri per tutte le categorie. Anche questa volta Pietro non riesce a centrare la finale A, in una avvincente semifinale che lo vede troppo presto al vento per poter ingaggiare ad armi pari il duello, fatto di sorpassi e controsorpassi, con il francese Vacheron che, galvanizzato dall’aria di casa, chiude la sua miglior gara europea. Nell’altra semifinale l’olandese Hofker, confuso e preoccupato del dover vincere la distanza per giocarsi le ultime speranze di qualifica, pasticcia e coinvolge Mark Chong in una caduta nel suo tentativo di sorpasso. Per fortuna nulla di grave, anche se entrambi i ragazzi appaiono doloranti e per qualche attimo fanno temere il peggio agli spettatori presenti. Nella finale dei 1000 metri l’olandese Brunsmann non indugia e vince la distanza e l’intera gara, Mark forse un poco spaventato dalla caduta precedente resta invischiato tra gli atleti e solo sul finale riesce a raggiungere il secondo posto. Nulla da fare per Sofia, forse un poco sfiduciata e rattristata dalla occasione persa il giorno precedente.
Nella classifica overall comunque bene la Bormio Ghiaccio, secondo e quinto posto finale rispettivamente per Mark Chong e Pietro Marinelli nella categoria Junior B men vinta dall’olandese Brunsmann e Sofia Marinelli undicesima nella overall Junior A ladies/Senior.
Per quanto riguarda gli altri atleti italiani in gara (diversi i rappresentanti delle vicine squadre di Torino e qualche atleta da Milano) alla ricerca di qualifica per Budapest, ottimo il risultato della giovane torinese Melissa Tunno (junior B ladies) in evidente miglioramento rispetto alle gare di inizio stagione, che con il secondo posto nella overall (dietro la tedesca Gartner) raggiunge la qualifica con gare autorevoli e qualche bel sorpasso ai danni di una indispettita, e più forte sulla carta, Gyoia Lancee astro nascente della compagine olandese già partecipante ad una gara di coppa del mondo in stagione.
Au revoir, Albertville! Stefano